Amos Gitai: Cinema forza di pace

Edited by Daniela Turco
Le Mani, Genova, 2002
168 pages
Italian

About this book

(Summary in Italian)

Da quasi trent'anni Amos Gitai, il più importante regista israeliano, conduce la propria poliedrica a apolide attivà in direzioni creative diverse, che spaziano dal documentario al film di finzione, dalla performance alla pièce teatrale. Il suo lavoro, limpido e libero, lo ha imposto come uno dei filmmaker più originali e significativi del panorama cinematografico contemporaneo. Convinto sostenitore di un metissage che attraversi e segni le immagini, il regista israeliano lavora seguendo una reale interazione tra le arti, teorica e insieme estremamente concreta, che lo ha portato a collaborare di volta in volta, tra gli altri, con musicisti come i fratelli Stockhausen o Annie Lennox, con direttori di fotografia come Renato Berta e Henri Alekan, con attrici come Hannah Schygulla e Marisa Paredes, con registi come Samuel Fuller o Bernardo Bertolucci.
Le sue posizioni, spesso duramente critiche nei confronti delle politiche del suo paese, hanno portato Gitai a filmare in giro per il monde, dagli USA alle Filippine, dalla Francia alla Russia al Giappone e all'Italia, finché, nel 1993, il regista ha scelto do ritornare a lavorare stabilmente in Israele. Negli ultimi anni il suo impegno politico, civile e morale si è focalizzato sempre di più su un'analisi profonda della situazione mediorientale, portando il regista, da Kippur in poi, a indagarne le radici storiche, le ragioni nascoste, ponendole a confronto con la drammatica, insostenibile attualità dell'oggi.
[Il libro] Amos Gitai si articola in due parti: la prima è composta di una serie di saggi in cui Alberto Farassino, Enrico Ghezzi, Roberto Silvestri, Edoardo Bruno, Paolo Berardi Vernaglione, Daniela Turco, e Bruno Roberti forniscono un approccio critico ad ampio raggio al cinema di Gitai. La seconda parte è dedicata a una lunga conversazione con il regista che approfondisce le tematiche e i molti spunti offerti dal suo lavoro.

Daniela Turco (Genova 1958) fa parte dal 1988 della redazione di Filmcritica e ha collaborato con contributi critici a diversi volumi e cataloghi tra cui : Blake Edwards, Le Mani 1997, Stanley Donen, Il Castoro 1999, e altri.

Table of Contents

Introduzione (Daniela Turco)

Saggi
Il soldato Weinraub e il regista Gitai (Alberto Farassino)
Lì e altrove (Enrico Ghezzi)
Le immagini come territori non occupati (Roberto Silvestri, Enzo Ungari)
Una forma di verità (Edoardo Bruno)
L'utopia come fine dello Stato (Paolo Berardi Vernaglione)
Partenze, Ritorni (Daniela Turco)
La tessitura normale (Bruno Roberti)

Conversazione con Amos Gitai
Un percorso tra passato e futuro (a cura di Daniela Turco)

Scheda biografica

Filmografia

Bibliografia

Indice dei nomi e dei film